Il complicato rapporto con Instagram: astinenza
Non posso dire che mi facesse sentire male in assoluto, il bilancio tra benessere e ansia da abbandono era del tutto positivo però col passare delle settimane il vuoto iniziò a farsi sentire.
Quella sensazione costante di essere “fuori dal giro”, che mille cose stessero succedendo mentre io ero altrove, anche se “altrove” significava il mondo reale e il fatto stesso di sentirsi in questo modo fa capire bene quanto queste piattaforme siano tossiche: sono capaci di farti sentire talmente bene lì dentro da procurarti disagio mentre vivi il presente della tua vita concreta…è inquietante.
Mi ero costruito una rete di conoscenze del settore moto/adventure su Instagram e sentivo che senza quel canale stavo diventando un estraneo, uno che non contava più nulla e soprattutto mi sentivo di aver buttato via mesi e mesi di lavoro dedicati alla costruzione di questa rete. Ovviamente mi sbagliavo, dato che nella maggior parte dei casi i rapporti e le comunità che si creano sui social non si concretizzano in entità esistenti anche fuori da quel contesto.
Il punto è che — pur con la consapevolezza logica e fredda di essere in preda ad un abbaglio — sentivo che AVEVO BISOGNO di tornare nel giro. Complici un paio di domeniche con un bel bottino fotografico, tornai a pubblicare…e nel giro di pochi giorni tutto cominciò da capo, ancora e ancora.
La frustrazione ricominciava a farsi sentire, i like non arrivavano e nel frattempo i miei “colleghi” di motoavventure macinavano like, follow e sponsorizzazioni a pioggia alimentando il loop di disperazione.
Non mi vergogno ad ammetterlo che certi giorni mi ritrovavo ad essere sinceramente disperato. Mi sentivo solo e abbandonato dal sistema, come se l’algoritmo che anima queste piattaforme avesse qualcosa di personale nei miei confronti e la cosa peggiore è che non c’era nessuno con cui prendersela!
I social hanno il potere di elevare chiunque (per più o meno tempo) e di catapultarlo nel baratro con la stessa facilità. Il tutto senza che la persona in questione ne abbia il minimo controllo e questo è un potere che supera quello delle dinamiche politiche o aziendali nel mondo reale.
Se il tuo profilo va benissimo non saprai mai davvero il perchè e se a un certo punto tutte le tue statistiche crollano non saprai comunque il motivo. Non esiste un manuale, una guida, un foglietto illustrativo…sei solo e sei in balia di qualcosa che non puoi vedere o sentire e questa cosa è tremendamente tossica e complessa da gestire a livello emotivo.