La concretezza del digitale PT. 5
Con la stampa possiamo fare in qualche modo un salto indietro nel tempo a quando c’erano le pellicole e per vedere le foto l’unico modo era stampare.
Per molti di noi stampare le foto è una operazione sblocca-ricordi, mentre per molti nativi digitali è una esperienza del tutto nuova e anche del tutto inaspettata.
Quando si è abituati a lavorare solo ed esclusivamente con materiale digitale, riprendere contatto con una rappresentazione fisica dello stesso è un modo per chiudere il cerchio. La fotografia si può valutare veramente solo con la stampa, osservando da diverse angolazioni, con diverse luci e soprattutto sulla cara vecchia carta, una immagine che altrimenti sarà sempre in balia della tecnologia che la rappresenta: i nostri display.
La stessa immagine rappresentata sul mio MacBook è diversa se la mando a un amico che la guarda sul suo Motorola o per il collega che la visualizza su un monitor differente.
Invece una fotografia stampata è uguale per tutti coloro che potranno prenderla in mano e guardala, da diverse angolazioni e con diverse luci, un po’ come col cassetto restaurato di cui parlavamo prima.